I sindacati chiedono la deroga di un anno al fine di valutare in modo più dettagliato le scelte più opportune con il coinvolgimento di tutti i dirigenti scolastici della Provincia.
A cura della FLC CGIL, CISL Scuola FSUR E SNALS Confsal Asti – vedi allegato
Le OO.SS. sono state convocate dalla Provincia di Asti in merito alla nota questione del dimensionamento per l’attuazione delle linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa relative all’anno scolastico 2024/2025 come previsto dalla Legge di Bilancio 2023.
Durante la riunione sono state presentate dai funzionari della Provincia e del Comune di Asti, con il supporto dei funzionari dell’Ambito Territoriale, le ipotesi di dimensionamento relative al primo e al secondo ciclo già precedentemente discusse solo con pochi Dirigenti Scolastici e non convocando le OO.SS., le quali hanno mostrato la loro contrarietà sia rispetto al modus operandi che all’unica ipotesi presentata.
In particolare per il primo ciclo si è delineata un’ipotesi di verticalizzazione che prevederebbe la divisione dei due plessi dell’attuale Scuola Media Statale “Brofferio – Martiri” con l’associazione rispettiva ai plessi degli attuali Primo Circolo e Quinto Circolo di Asti. Questa ipotesi, quindi, determinerebbe l’istituzione di due nuovi comprensivi “IC 4 e IC 5” e, marginalmente, modificherebbe l’attuale configurazione di plessi degli attuali IC 2 (+ Scuola Primaria Dante) e IC 3 (+ scuola primaria Savio).
Dai dati parziali dell’ipotesi formulata per il primo ciclo sembrerebbe che i cinque comprensivi che si andrebbero a delineare abbiano più o meno lo stesso numero di studenti. Questo porterebbe alla creazione di soprannumerari, anche in considerazione del calo demografico, non tenuto in dovuto conto nella proposta di dimensionamento. Le OO.SS. rilevano che, in questa ipotesi, la scuola dell’infanzia Agazzi verrebbe associata a un diverso Istituto Comprensivo rispetto alla scuola primaria Savio pur essendo la stessa, per questioni geografiche e storiche, anello di continuità per i bambini della zona. Inoltre l’incrocio delle diverse graduatorie d’istituto e l’esercizio legittimo delle opzioni da parte dei lavoratori minerebbe la continuità didattica delle classi.
Successivamente durante l’incontro viene presentata l’ipotesi di dimensionamento del secondo ciclo. Com’è noto l’attuale IIS Penna è scuola sottodimensionata rispetto ai parametri ministeriali. L’ipotesi formulata dalla Provincia con il supporto dell’Ambito Territoriale prevederebbe l’accorpamento dell’Istituto Penna all’ITIS Artom prospettando un numero inferiore di soprannumerari rispetto ad altra ipotesi parallela ovvero Giobert + Penna ma portando il numero degli alunni della nuova istituzione a 1660 circa superando abbondantemente il parametro di 1500 previsto dall’Atto di Indirizzo della Regione. Inoltre, si auspica che venga dato seguito alla richiesta, già approvata nell’anno scolastico 2022/2023, di attivare all’IIS Penna sede di Asti il percorso per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, in ottemperanza agli obiettivi indicati nell’Atto di Indirizzo di “innalzare il livello qualitativo dell’offerta formativa in rapporto alla vocazione del territorio”.
Le OO.SS., pur rivestendo un ruolo tecnico-consultivo in materia di dimensionamento scolastico, non sono state coinvolte ai tavoli di formulazione delle ipotesi di dimensionamento e pertanto non hanno avuto a disposizione dati esaustivi sulla situazione provinciale.
Evidenziano che queste ipotesi ridurrebbero il numero delle autonomie scolastiche da 27 a 25 già per il prossimo anno scolastico con conseguente perdita di posti (DS, DSGA, Assistenti Amministrativi e Collaboratori Scolastici) e, potrebbero portare, in futuro, ad ulteriori azioni di dimensionamento, mettendo a rischio altre istituzioni scolastiche più fragili in termini di iscritti. In tal senso la prospettiva di soprannumerari che si verrebbe a generare non è quantificabile in maniera esatta.
Per questi motivi le scriventi OO.SS. hanno mostrato la loro contrarietà, proponendo di richiedere alla Regione la deroga di un anno al fine di valutare in modo più dettagliato le scelte più opportune con il coinvolgimento di tutti i Dirigenti Scolastici della Provincia.